Sono frequenti?
I disturbi e le malattie delle vene sono molto frequenti. Studi epidemiologici recenti hanno dimostrato che se si considerano tutti i tipi e tutti i gradi di evoluzione della MVC ben oltre il 50% della popolazione è interessato da questo problema, con una relativa predominanza delle donne (3 volte circa rispetto all’uomo, in Italia), dati apparentemente in contrasto con la comune esperienza pratica flebo-
logica medica. Ciò si spiega facilmente in relazione alla non costante presenza di sintomi. Infatti solo il 20% della popolazione totale accusa disturbi francamente patologici, e la prevalenza delle donne è in parte spiegabile con la maggior richiesta medica per la concomitante e non irrilevante componente estetica e soprattutto per la ridotta qualità della vita.
La MVC è nota fin dall’antichità: una gamba assai voluminosa e con vistosa vena safena è visibile in un bassorilievo marmoreo del IV secolo a.C. ex-voto al medico Amynos ( Museo Nazionale di Atene) e testimonia come anche allora il gonfiore delle gambe fosse una manifestazione caratteristica della malattia. Uno dei più grandi medici dell’antichità, Ippocrate, già cercava di curarlo con le scarificazioni più di 2.500 anni fa e d'altronde se ne ritrovano precisi cenni e iconografia sui papiri egiziani, bassorilievi greci e romani , e innumerevoli rappresentazioni nella storia dell'arte. Notissimo è poi l'episodio di Caio Mario raccontato da Plutarco nelle "Vite parallele" e riferito anche da Cicerone nelle "Tusculane": il grande condottiero romano, per la sua salute ma anche perché mal sopportava di esporre le proprie varici usando la corta veste militare più spesso della lunga toga, si sottopose all'intervento chirurgico di estirpazione delle vene, forse la prima descrizione della cura chirurgica delle vene varicose.