Le calze elastiche terapeutiche
La calza elastica terapeutica a compressione graduata (o calza medicale) è fondamentale nella terapia di patologie flebologiche e linfologiche di gambe e braccia. I fili elastici inseriti nella calza medicale a compressione le donano caratteristiche comprimenti, così che essa è in grado di esercitare una pressione uniforme sulle estremità; questo provoca una riduzione della sezione trasversale delle vene, un aumento della velocità del reflusso venoso e migliora la funzionalità delle valvole venose. La prescrizione medica di calze elastiche terapeutiche richiede adeguate conoscenze relative alle diagnosi, alle diagnosi differenziali e alle controindicazioni della MVC .
La calza elastica terapeutica deve essere costruita con materiali e metodi secondo le norme definite dalle legislazioni vigenti, che garantiscono criteri di fabbricazione, qualità e durata molto rigidi. Il marchio di qualità base è il marchio base CE, a cui posso essere associati marchi di qualità superiore (ISO 9002 , RAL-GZ 387, EVN 12718).
Essa deve garantire una pressione definita e degressiva lungo l'arto, entro certi parametri, stabilita a seconda della classe compressiva, disponibile in vari modelli e deve avere la caratteristica della cosiddetta "bidirezionalità", cioè deve essere sufficientemente elastiche sia in senso trasversale che longitudinale. Questa calza può essere molto comoda anche se realizzata con una grande forza compressiva.
Le classi terapeutiche sono classificate in base alla compressione esercitata dalla calza alla caviglia come indicato nella tabella seguente.
Classi di Compressione alla caviglia
The European Commitee for Standardisation (CEN/TC205-prEN1278)
Classe terapeutica |
Intensità |
mmHg |
A |
Molto leggera |
10-14 |
1 |
Leggera |
15-21 |
2 |
Moderata |
23-32 |
3 |
Forte |
34-46 |
4 |
Molto forte |
>49 |
La classe di compressione deve essere adeguata alla patologia.
La scelta del modello di calza (gambaletto, a coscia, collant o monocollant) deve tenere conto delle necessità cliniche (estensione della patologia e sede dell'eventuale intervento terapeutico) e della aderenza del paziente, considerando che gli effetti della compressione si esplicano sostanzialmente alla gamba. Le circonferenze dell'arto devono essere prese con accuratezza. Se le misure non corrispondono ad una calza standard, il trattamento dovrà avvenire con una calza confezionata su misura.
Le calze terapeutiche si differenziano per la trama del filo (cotone, lycra, caucciù) che modificano la durata della compressione nell’arco della giornata. I colori a dispersione (blu, giallo, arancio, rosso) non sono previsti per il rischio di allergia cutanea.
Il tipo di calza e la forza di compressione necessaria, ovvero la classe di compressione, dipendono dalla diagnosi, dalla localizzazione del disturbo circolatorio e dal quadro clinico. Non ha molto senso associare in modo rigido una classe di compressione ad una determinata diagnosi. Lo scopo della terapia compressiva è il miglioramento del quadro clinico. Quindi, in presenza di una varicosi senza una marcata formazione di edemi, per eliminare i disturbi, è possibile utilizzare una classe di compressione 1, mentre in caso di marcati edemi e variazioni della pelle è necessario usare piuttosto una classe di compressione superiore. In caso di sindrome post-trombotica (SPT) è sufficiente una classe di compressione 2, mentre per stadi gravi sono necessarie classi di compressione superiori e materiali poco elastici.
Da parte del produttore deve essere garantita una durata di almeno sei mesi. In caso di usura precoce legata all'uso o di una deformazione dovuta alla patologia della gamba, è necessaria una nuova prescrizione della calza medicale a compressione.
Istruzioni per l’uso della calza elastica
Le calze elastiche vanno indossate preferibilmente prima di alzarsi dal letto o comunque su gambe che non presentino gonfiori.
Il tutore elastico terapeutico non va comunque mai usato senza la prescrizione del medico.
La compressione degli arti inferiori con la calza deve essere associata alla mobilizzazione (più ci si muove e si cammina più la terapia compressiva ha effetto) per ottenere i risultati migliori.
E consigliabile indossare dei guanti in lattice prima di infîlare le calze, poiché in questo modo non si rischia di rovinare il tessuto e si fa meno fatica ad indossarle.
Se la calza è a punta aperta, si deve infilare prima di tutto il calzare sul piede per favorirne lo scivolamento verso l'alto; il calzare è in dotazione alla calza stessa e deve essere rimosso una volta indossato il tutore. Le gambe dovranno essere asciutte; è consentito eventualmente l'utilizzo di un po’ di borotalco per rendere la superficie cutanea più liscia e favorire lo scorrimento della calza.
E’ molto importante non sovrapporre le fibre, in quando si creano delle dosi di iperpressione.
La calza si toglierà alla sera oppure prima del riposo, poiché di solito non è tollerata a letto.
Dopo 4-6 mesi, e comunque in caso di danni al tessuto, come smagliature o recisioni della maglia, la calza deve essere sostituita.
Come dispositivo medico, se prescritte dallo specialista, godono della detraibilità fiscale.
Come far durare la calza più a lungo.
a) Lavare spesso la calza (lavaggi frequenti non danneggiano il tessuto) usando acqua tiepida e sapone neutro.
b) Non usare la lavatrice.
c) Non usare solventi o candeggianti.
d) Dopo il lavaggio sciacquare abbondantemente con acqua tiepida.
e) Non strizzare o asciugare per esposizione diretta al sole, sui radiatori o vicino a fonti di calore.
f) La calza deve asciugare distesa su un piano, possibilmente tra due panni asciutti.