Cosa sono le vene varicose? E l’insufficienza venosa?
Con il termine “vene varicose” si intende abitualmente la presenza di vene permanentemente dilatate, spesso tortuose, prevalentemente agli arti inferiori. Spesso le persone ed anche i sanitari usano questi termini per definire varie e diverse manifestazioni: da difetti estetici minori, come i “capillari” evidenti, a vene d’aspetto assai sgradevole, da varici voluminose fino a stati d’ipertensione venosa con ulcere. Ma non sempre “il mal di gambe” è evidenziato da ciò che si vede (varix in latino significa curvo/tortuoso). Oggi pertanto si preferisce usare il concetto e la definizione di Malattia Venosa Cronica (MVC) che meglio comprende tutte le situazioni di scompenso del funzionamento delle vene periferiche, sia con vene varicose, ma altrettanto spesso senza varici e più caratterizzate dal gonfiore (edema) e da alterazioni cutanee. La MVC è un processo cronico e lento: questo significa che può essere arrestato con un intervento tempestivo, ma significa anche che, se trascurato, può diventare un fenomeno molto serio ed invalidante. Non va inoltre dimenticato che essa favorisce o può essere complicata dalla formazione di coaguli nelle vene con successiva ostruzione e possibile dislocazione dei coaguli lungo la circolazione (trombosi venosa), complicazione potenzialmente pericolosa fino alla morte per embolia polmonare.