Il TEV è una malattia grave?
Il TEV si può sviluppare in modo molto diverso a seconda delle circostanze e della presenza o meno di certe condizioni. Esistono trombosi venose a basso rischio di complicazioni ed altre che mostrano un rischio più elevato, per esempio, di sviluppare un’embolia polmonare; le TVP prossimali che si sviluppano agli arti inferiori e le trombosi cavali sono fra quelle a maggiore rischio di embolia. Le TVP distali e le TVS hanno generalmente un basso rischio di complicazioni ma in alcuni casi anch’esse possono, per esempio, estendersi prossimalmente e quindi produrre emboli. L’embolia polmonare può essere molto grave e mortale, ma anche in questo caso, esistono embolie polmonari più severe ed altre meno severe.
Quello che bisogna comprendere con chiarezza è che se la diagnosi è precoce e la cura (di solito con farmaci) è rapidamente instaurata il rischio di complicazioni precoci gravi si riduce moltissimo.
Pertanto, quando insorge il sospetto che si stia sviluppando una trombosi venosa, in base ad una serie di disturbi che saranno descritti nel capitolo dedicato alla diagnosi del TEV, è necessario rivolgersi senza perdere tempo al proprio medico di medicina generale oppure all’esperto di medicina vascolare, che potranno capire se è il caso di procedere ad ulteriori accertamenti. Come si vedrà nel capitolo sulla diagnosi, i classici disturbi che possono far pensare all’embolia polmonare sono generalmente simili a quelli provocati da altre malattie importanti dell’apparato cardiovascolare e pertanto in questo caso, se il medico di medicina generale non è immediatamente disponibile, è meglio chiamare il 118 e spiegare o far spiegare all’operatore i propri disturbi oppure andare comunque al Pronto Soccorso.
Fortunatamente, in molti casi, anche dopo la conferma della presenza di una trombosi venosa o di un’embolia polmonare, il medico potrà rassicurare il paziente e proporre il miglior trattamento. Per alcune trombosi venose i pazienti possono evitare il ricovero ospedaliero ed essere curati a domicilio. Anche alcuni casi di embolia polmonare potranno presto essere trattati nello stesso modo. Ovviamente i pazienti a maggiore rischio saranno sempre seguiti e curati in ospedale.