Survey online e Focus su...

Sindrome Post-Trombotica

Come molti ricordano, nella Newsletter di Maggio avevamo segnalato la messa online di un editoriale relativo ai risultati dello studio RIETE su alcuni predittori di rischio di sindrome post-trombotica (SPT). Nei giorni immediatamente successivi si è reso disponibile un importante articolo di Arina J. ten Cate, sotto l’egida della International Society of Thrombosis and Haemostasis, sullo stato dell’arte nella prevenzione e trattamento della sindrome post-trombotica (SPT). Riprendiamo dunque da dove eravamo rimasti per approfondire ulteriormente l’argomento, ma prima di procedere ci piacerebbe sapere cosa ne pensate sua alcune questioni relative alla gestione clinica della SPT. Abbiamo pertanto preparato un breve questionario al quale vi preghiamo di rispondere prima di proseguire nella lettura di questo focus; i risultati, anonimi ed aggregati, saranno successivamente condivisi e commentati nel sito.
Editoriale
Carissimi lettori di Web Nautilus, con grande piacere ed un pò di emozione lanciamo l’ultima edizione di Web Nautilus 2018. Buon Natale e un Felice Anno Nuovo a voi e ai vostri cari.
La questione è ben nota al medico vascolare e rimane “calda”: dopo la sospensione della terapia anticoagulante, somministrata per alcuni mesi dopo un primo episodio di trombosi venosa profonda (TVP) o di embolia polmonare (EP), fino a circa il 30% dei pazienti svilupperà un nuovo episodio tromboembolico a distanza di mesi o anni.
Flash dalla letteratura

Un nuovo Score per la SPT

In questo articolo, di cui accenniamo anche nella sezione Survey e Focus, dedicata alla recente pubblicazione dell’ISTH sulla sindrome post-trombotica (SPT), gli autori propongono un nuovo modello predittivo per la diagnosi e gravità della SPT.
Dalla letteratura alla pratica clinica

Sindrome post-trombotica severa

Abbiamo letto con estremo interesse i risultati di un recentissimo articolo pubblicato su Thrombosis and Haemostasis da un gruppo di autorevoli ricercatori, fra i quali alcuni “top leaders” come i canadesi Jean-Philippe Galanaud e Susan Kahn, l’italiano Paolo Prandoni e il coordinatore del registro RIETE Manuel Monreal. Si tratta infatti di un’analisi di dati tratti dal famoso Registro internazionale sul tromboembolismo venoso RIETE. L’argomento verteva sulla valutazione dei predittori di ulcera post-trombotica dopo un episodio di trombosi venosa profonda.
Q&A in ipertensione
Q&A in medicina vascolare
Focus su...
Segnaliamo questo articolo, di recentissima pubblicazione, nel quale sono presentati i risultati di una valutazione comparativa indiretta fra tre anticoagulanti orali diretti (DOAC) e sulodexide nel trattamento esteso del tromboembolismo venoso (TEV).
L'opinione degli Esperti in tema di:
In questa sessione estiva la Linea Guida analizzata è:

Management of Chronic Venous Disease: Clinical Practice Guidelines of the European Society for Vascular Surgery (ESVS).
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Survey Nautilus
Come è noto i Disturbi Venosi Cronici (DVC) rappresentano un’insieme di patologie correlate di varia gravità dal forte impatto socioeconomico che colpiscono altissime percentuali di uomini e donne in un ampia fascia di età.

Gli studi epidemiologici sinora condotti in vari paesi del mondo, pur nella variabilità delle frequenze osservate, indicano come possibili fattori di rischio, la familiarità, l’età, l’obesità, il sesso femminile, le gravidanze, il prolungato ortostatismo.